Il 2020 è stato un anno pazzesco! Non eravamo preparati all’imprevisto e ci siamo continuamente reinventati. Le pianificazioni sono mutate con la stessa velocità con cui si cambiano le facce ad un cubo di Rubik per ritrovare la giusta combinazione. 

Quali saranno i trend del 2021? Possiamo azzardare una programmazione ad ampio spettro oppure dobbiamo continuare ad essere prudenti per gestire al meglio l’imprevisto e cambiare repentinamente le carte in tavola? 

I Trend del 2021 secondo gli esperti.

Ecco un prospetto dei trend che ci offre questo nuovo anno:

  1. Contenuti per un pubblico socialmente consapevole
  2. Il remix è il nuovo UGC (User Generated Content)
  3. Le 4 C del contenuto aI tempi del COVID-19
  4. Social gaming
  5. Marketing old school per un nuovo mercato
  6. I meme
  7. I giganti dei social media si adattano alla nuova normalità
  8. L’ascesa della disinformazione digitale
  9. Ancora più conversazione \ne

Contenuti per un pubblico socialmente consapevole.

Al primo posto non potevamo non mettere la nuova consapevolezza che ci ha lasciato il 2020: siamo diventati una generazione socialmente consapevole. Questo ha un enorme impatto sui brand, sulla politica e sulla società nel suo complesso. Le tematiche calde sulle quali il pubblico si espone sono tante e sempre più impegnate, dalla tutela dell’ambiente all’inclusività, la sostenibilità, il politically correct, i vaccini… 

I social non ricoprono più un ruolo passivo, ma diventano uno spazio attivo, dove organizzare proteste e dar vita a movimenti che nascono nel mondo virtuale e crescono in quello reale. Solo per fare un esempio, si pensi al movimento #BlackLivesMatter che ha visto migliaia di manifestanti organizzarsi sui social e scendere in piazza per protestare contro il razzismo e la brutalità della polizia. C’è da scommettere che il 2021 ci riserverà ancora nuove manifestazioni e slogan che uniscano più community sotto la stessa bandiera, magari da portare poi in strada…

Il remix è il nuovo contenuto generato dagli utenti.

Il contenuto generato dagli utenti o user generated content è presente da un bel po’ sulla scena. La novità sta nel modo in cui viene creato, trovato e condiviso. 

Il remix è l’arte di prendere dei format, dei template o spunti vari e combinarli per esprimere al meglio la personalità dell’utente. Grazie ad applicazione come Tik tok, Koji e Instagram Reels, il remix continuerà ad essere il protagonista anche di quest’anno.  Anche perché un Ugc è un contenuto potentissimo per qualsiasi azienda e praticamente a costo zero. Chi non ne vorrebbe a palate?

Le 4C del contenuto ai tempi del Covid-19

Nemmeno con tutta la fantasia di Ridley Scott e Steven Spielberg avremmo potuto prevedere una pandemia e degli effetti prolungati così devastanti. Il distanziamento sociale e i ripetuti lockdown hanno modificato la nostra vita e la comunicazione digitale ha dovuto adottare delle strategie per far fronte a questa nuova realtà. 

Il tono della conversazione nel 2021 sarà determinato dal “Coronavirus Content”, che si focalizza in queste quattro C: 

  • Community – comunità 
  • Contactless – assenza di contatto
  • Cleanliness – igiene
  • Compassion – compassione

Social Gaming.

Durante il confinamento domestico dovuto alle restrizioni, gli utenti hanno riscoperto i videogiochi. Il pubblico di forum e gruppi sui videogiochi è cresciuto insieme al numero e al volume delle comunità unite sotto la stessa passione

I brand possono fare leva su queste comunità, utilizzare i videogame come strumento ma al tempo stesso trarne ispirazione per pensare anche a nuovi modi per interagire, perché sarà la realtà aumentata la protagonista del futuro.

Marketing old school per un nuovo mercato.

Ci sono trend che non passano mai di moda.  Molti esperti sono convinti che alcune tendenze del marketing old-school torneranno in voga, magari applicate a nuove idee o declinate in forme più affascinanti. 

Ad esempio è stato riscoperto il podcast come vettore di contenuti, in grado di riscuotere successo in diversi campi. Persino i medici hanno aperto rubriche social utilizzando i podcast. Sarà la praticità a decretarne il successo? È sicuro che, grazie alla tecnologia e al dominio di smartphone e auricolari bluetooth,  oggi ascoltare un podcast non è più un’attività complessa come un tempo, in cui le audiocassetta necessitavano di una tecnologia e di un momento dedicati.

I Meme.

Ieri le emoji, oggi i meme. Divertenti, d’impatto e altamente comunicativi. 

Come per ogni tipo di comunicazione, possono essere usati per influenzare la mentalità del pubblico. I meme possono contribuire a contrastare situazioni estreme, perché sfruttano al massimo le potenzialità del visual.  

Questa spropositata fortuna ci deve far riflettere sull’ importanza di mettere il pubblico in condizione di poter diventare creatori di contenuto a fianco dei brand.  Quale miglior contenuto può coinvolgere gli utenti quanto quello creato proprio da loro? 

I giganti dei social media si adattano alla nuova normalità.

Facebook, Instagram e Twitter continueranno a calcare la scena social. Vista la loro duttilità, però, si adatteranno più velocemente ai cambiamenti in atto, introducendo modifiche e nuove funzionalità. Pertanto, bisogna mettere in conto che l’imprevisto e il cambiamento sono sempre dietro l’angolo. Bisogna accettare il fatto che questi social, come li utilizziamo oggi, cambieranno continuamente fino a trasformarsi completamente, attraverso passaggi graduali ma significativi.  

L’ascesa della disinformazione digitale.

La crisi dovuta al COVID-19 ha portato in primo piano il tema della disinformazione. La società si trova ad affrontare un futuro incerto e questa incertezza ha creato un focolaio di disinformazione, con storie false la cui risonanza può avere un impatto rilevante. Il 2021 sarà l’anno in cui i brand e i canali dei social media si concentreranno nell‘evidenziare la verità e sul mettere a tacere le fake news. Le società dietro i colossi digitali sono già al lavoro e stanno investendo ingenti risorse nella caccia ai contenuti pericolosi. 

Ancora più conversazione.

Costruire relazioni con gli utenti è la nuova chiave del successo di un brand. Le relazioni generano vendite. Ma per arrivare ad instaurare un legame è necessario iniziare a conversare con i clienti. Il marketing non è più a senso unico, ma a doppio senso.  

La pandemia ha portato nuove priorità. Il pubblico vuole essere coinvolto, ha bisogno di sentirsi coinvolto e partecipe. Il 2021 continua ciò che ha iniziato il 2020, ovvero portare in scena storie di vita comune ed emozioni.  

Riccardo Scandellari riporta la necessità di stabilire una comunicazione il più diretta possibile con il proprio pubblico. Cristiano Carriero afferma che la comunicazione è l’essenza del brand e non un semplice fattore di persuasione. 

Cosa ci portiamo dunque dal 2020? 

Il valore della semplicità, della comunità e dell’empatia.

È stato l’anno delle videochiamate di gruppo, della Dad, delle lauree davanti ad uno schermo, dei compleanni virtuali…

Tutto ciò si traduce nella necessità di una comunicazione più empatica e umana da parte dei brand, che devono imparare a sfruttare nuovi touchpoint per parlare ai propri consumatori. Un po’ come IKEA, che usa spesso le dirette Instagram per consolidare il rapporto tra i propri clienti e i dipendenti, o come ha fatto a febbraio 2020 Gucci che ha trasformato gli iconici inviti per la fashion week in note audio su WhatsApp.

Il 2021 sarà l’anno delle sfide e delle programmazioni “malleabili”.

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Antonella Leone

Ciao sono Antonella, e sono un’ eclettica sognatrice.

Alcuni mi definiscono un’eterna indecisa, io invece amo dipingermi come un’anima multipotenziale.
Scrivo da quando ho imparato a mettere insieme le parole. La scrittura mi ha fatto scoprire mondi paralleli dove mi perdo ogniqualvolta ho bisogno di dare pennellate di colore alla mia vita. Sono entrata per caso nel mondo digital e da allora non ne sono più uscita. Il mio motto? Non smettere mai di imparare.