Non è esagerato parlare di cibomania. Su Instagram si sprecano gli hashtag dedicati al cibo, al vino e a tutto quello che ruota intorno all’universo enogastronomico. 
Come sfruttare Instagram per pubblicizzare un ristorante?

Oltre un miliardo di utenti attivi. Un numero sempre crescente di filtri e posizionamenti, funzioni di collegamento per lo shop veloce e nativo. 

Nel 2020 Instagram è uno dei social network più utilizzati, con oltre 500 milioni di Stories quotidiane e oltre 200 milioni di visite giornaliere a profili aziendali. 

Di sicuro Instagram è un luogo eccezionale per raccogliere feedback sulle preferenze degli utenti/consumatori, soprattutto nel comparto del food.

Grazie al secondo social network più potente di Facebook Inc., è semplice intercettare i food trends e sviluppare le proprie strategie di marketing e commerciali analizzando le community attive. 

Gli hashtag come strumento per migliorare le performance.

Gli hashtag possono rappresentare una risorsa preziosa.

  • #food si piazza al 25° posto nella classifica degli hasthag più utilizzati a livello globale.
  • #foodporn invece è stato utilizzato più di 121 milioni di volte.

Numeri che offrono un’ordine di grandezza di quanto il cibo sia presente trai i contenuti, e quanto consumatori e aziende possono influenzare i trends.

Perchè le aziende possono beneficiare dei contenuti altrui.

Un’analisi anche superficiale dei contenuti – tanto quelli testuali quanto visivi – offre l’opportunità di scovare non solo le preferenze degli utenti in fatto di cibo, ma anche e soprattutto il sentimento o le emozioni legate al momento in cui il cibo viene consumato. 

Nutrirsi non è più semplicemente un bisogno primario della specie, ma uno strumento sociale, un pretesto per coltivare relazioni, una dimensione di sperimentazione e creatività. 

C’è dell’altro. Monitorare orari, testi e “sentiment” può aiutare a comprendere meglio il perchè un pranzo tenda sempre più spesso a trasformarsi in un brunch, o una cena in apericena.
Cosa vuole davvero la gente? Quando si esce tra amici, che tipo di esperienza si ricerca? Instagram – e i social in generale – possono dare una grande mano a migliorare l’offerta di un locale… o quantomeno il registro adottato. 

Geografia dei Trends

Va detto però che qualsiasi analisi deve necessariamente tenere conto di molti parametri. Una visione superficiale di hashtag o di numeri crudi, potrebbe persino rivelarsi fuorviante. 

Potrei ad esempio dirti che l’hashtag #pasta è stato utilizzato più di 11 milioni di volte e che gli spaghetti sono tra i più fotografati in assoluto. Ti sorprenderebbe sapere che il primo paese al mondo in cui viene utilizzato…non è l’Italia? 

Proprio così, il nostro paese segue in seconda posizione gli Stati Uniti, area in cui la cultura enogastronomica italiana raccoglie larghi consensi, uno dei mercati più profittevoli per chi ha intenzione di sviluppare export del made in Italy

Per questo, e per molte altre ragioni, bisogna valutare numerosi aspetti prima di utilizzare un dato a supporto di una strategia. 

Non solo cibo, spazio al vino. 

Il vino piace. Ma non da solo.
Il vino si accompagna sempre o quasi al cibo (i numeri ci dicono che la portata più accoppiata al calice è, pensa un po’, un bel piatto di spaghetti) e altrettanto spesso alle persone. Si, perchè il vino, stando a quanto ci restituiscono i dati, è simbolo di relazione, amicizia, incontri e anniversari. Il vino è un collante, tra portate, persone, culture. 

Raccontare il vino quindi, deve inevitabilmente includere il racconto di sentimenti, occasioni, accostamenti di gusti e profumi. 

In tutta onestà, a quanti piace bere del vino solo a casa senza un buon motivo per festeggiare? 

Contenuti visivi 

Spazio dunque al food storytelling, al racconto del cibo e degli ingredienti attraverso contenuti visivi, reportage, storie, senza dimenticare il linguaggio e le preferenze stilistiche. 

Un ristorante deve necessariamente raccontare le proprie portate, anche in modo astratto, non convenzionale, ma mai slegandolo dalle occasioni, ovvero i momenti per i quali l’utente può sentire il bisogno di consumare quel pasto. 

Le persone? Un vantaggio sempre, perchè le persone “comprano” persone: chefs, produttori, critici. 

Contenuti testuali

E se gli utenti tendono a legare ai propri contenuti dei valori, attraverso citazioni e riflessioni, altrettanto può fare il ristoratore, esplorando i propri valori e quelli del ristorante e trasformandoli in un copy che dia risalto alle qualità o alle origini dei piatti. 

Sempre meglio di tristi slogan e discutibili giochi di parole, o peggio, l’ invito a prenotare prima che finiscano i posti!

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Ciao, sono Gabriele Brancatello.

Mi prendo cura dei miei baffi con amore incondizionato. Sono convinto che mi facciano sembrare più cattivo. Ma in realtà, quando li arriccio sono più creativo.