blog

Cosa scrivere su un blog aziendale

La sezione blog del tuo sito è un po’ latitante? Non preoccuparti: sei  in buona compagnia. 

Curare un blog aziendale non è così semplice: si parte sempre con le migliori intenzioni, ma il tempo che richiede la stesura di un articolo finisce spesso per essere dedicato ad altro.

Eppure, la presenza di un blog sul tuo sito è un’opportunità unica non solo per attirare nuovi clienti, ma anche per farti conoscere e per aiutare i tuoi clienti a capire i tuoi prodotti, i tuoi servizi e, in generale, il tuo lavoro.

In questo articolo capiremo come gestire un blog aziendale, quali sono i suoi obiettivi e come pianificare dei contenuti appropriati per consentirti di crescere anche su Google.

blog aziendale

A cosa serve un blog aziendale?

Il blog è un contenitore di contenuti testo, video e immagini che rimangono potenzialmente per sempre all’interno del tuo sito.

La differenza principale con ciò che viene pubblicato sui social network è:

  • la durata: mentre un post Instagram, Tik Tok o Facebook ha una vita di massimo 24 ore, un articolo blog continua a rimanere visualizzabile nel tempo, specialmente se è ben indicizzato;
  • la collocazione: i post che pubblichi sui social network appartengono sempre ai social network. Ricordiamo tutti cosa è successo quando i social di Zuckerberg non sono stati accessibili per ore… il blog, invece, fa parte del tuo sito, quindi è una piattaforma completamente gestibile da te.

Proprio per questi due motivi, il blog ti consente di arrivare a risultati che nessun social network può garantirti. 

Prima di tutto, il posizionamento SEO: facendo parte del tuo sito, ciò che pubblichi sul blog finisce per valorizzare la tua posizione su Google e nei motori di ricerca. Si tratta di quella che viene definita “crescita organica”. Se il blog è ricco di contenuti interessanti, Google continuerà a farti crescere e a far trovare il tuo sito più facilmente a nuovi e potenziali clienti. 

Un altro obiettivo del blog è quello di creare un punto di connessione diretto con i clienti, aiutandoli sia nella fase di prevendita che di post vendita.

In altre parole, il blog può diventare un servizio clienti continuamente attivo per suggerire prodotti o aiutare nella configurazione di ciò che è stato già acquistato. In caso di malfunzionamenti, può offrire delle guide da testare prima di contattare il customer service, e ancora può fornire una lista di rivenditori autorizzati facilmente consultabile.

Quando pianifichi dei contenuti per il blog, tieni conto delle ricerche attive degli utenti su Google relative al tuo settore: se intercetti queste domande e le trasformi in articoli esaustivi e completi, puoi diventare più facilmente un leader e punto di riferimento per i clienti che ancora non ti conoscono e per quelli che hanno già acquistato da te.

Infine, il blog contribuisce ad alimentare la tua brand identity. Attraverso articoli che parlano della tua azienda, dei tuoi valori, della mission e della vision, delle persone che lavorano per te, del metodo di lavoro e dei progetti futuri, puoi conoscerti e farti apprezzare a un livello più profondo. Una chiara brand identity è una forte spinta per portare la persone a fidarsi di te e a sceglierti, passando dall’essere prospect a clienti fedeli. 

Argomenti per blog aziendale

strategia blog

 

Arriviamo al dunque: cosa possiamo scrivere sul blog? Come popolarlo con articoli appropriati e interessanti per crescere? 

Abbiamo suddiviso in cinque macroaree tutti i temi che non dovrebbero mai mancare in un blog aziendale. Puoi partire da queste per strutturare un piano editoriale e per trovare gli argomenti migliori per il tuo blog.

  • Parla dei tuoi prodotti

Descrizioni, tutorial, dietro le quinte e long post approfonditi sui prodotti: la maggior parte delle volte le persone stanno cercando qualcosa che risolva un loro problema, quindi un prodotto o un servizio. Nell’ottica di far emergere quindi i tuoi prodotti, dedica alcuni articoli ai prodotti che vendi.

  • Parla dei tuoi progetti

Cosa bolle in pentola? Quali sono i futuri sviluppi che le persone possono aspettarsi dalla tua azienda? Quali novità potrebbero affacciarsi sul mercato, sul tuo mercato? Tutte queste notizie sono interessanti per mantenere attivo l’interesse del cliente già acquisito verso di te, ma possono stuzzicare anche l’attenzione degli utenti più propensi a seguire e scoprire le innovazioni, i cosiddetti anticipatori del mercato.

  • Parla delle tua azienda

Prima dei prodotti, prima dei progetti, ci sono le persone. Quelle che lavorano per te, che si impegnano ogni giorno per creare quei prodotti e quei servizi che rendono unica la tua offerta e distinguono il tuo business dagli altri. Le storie attraggono (e vendono) più di qualsiasi altra cosa: mettici la faccia, insieme ai tuoi collaboratori, per raccontare la vita in azienda, sia come professionalità che come relazioni all’interno del team. 

  • Parla del contesto

Ogni azienda ha un suo contesto di riferimento. Chi si interessa al tuo prodotto, è potenzialmente interessato a ciò che avviene in quel settore. 

Un classico esempio è il cliente che acquista uno smartphone online: mentre alcuni si limitano solo a leggere le schede tecniche e ad acquistare, molti altri possono interessarsi a ciò che avviene nel settore tech, si aggiornano continuamente sulle nuove uscite e leggono volentieri informazioni di settore. 

Il blog è, per questa finalità, un ottimo contenitore per comunicazioni e news relative ad un ramo specifico.

  • Parla… con i video!

Se pensi che il blog sia utile solo per lunghi contenuti di testo, stai perdendo una grandissima opportunità! Puoi infatti sfruttare le piattaforme del blog per pubblicare i tuoi video, così come faresti su Youtube e su altri canali social. 

I contenuti video sono tra i più fruiti per l’infotainment, ossia per un tipo di informazione che viene presentata sotto forma di intrattenimento. Video, per l’appunto, ma anche clip, video corporate, podcast video e molto altro: sono contenuti che alzano il livello della tua comunicazione, perfetti da integrare su un blog aziendale.

simona_ruisi

Ciao, sono Simona e una delle prime parole che ho pronunciato è stata “panna” (penna, ma sono palermitana e tendo ad aprire le vocali).

Ho iniziato a scrivere per raccontare, per informare, per non dimenticare impegni, per appuntare idee e per far divertire.

Così sono finita a fare la copywriter. Con tutto rispetto per tutti, il mio è il lavoro più bello del mondo.


bbadv-l-abitudine-nasce-per-soddisfare-un-bisogno-umano

L’abitudine nasce per soddisfare un bisogno umano. Sii l’abitudine del tuo cliente

Sottovalutiamo costantemente la routine che porta un utente ad acquistare un determinato prodotto, spendendo  piuttosto tempo e risorse per evidenziare i benefici di ciò che proponiamo. Ma alla fine l'utente non è interessato.

Anche se la novità affascina, e ognuno di noi sente il bisogno ogni tanto di vivere sensazioni “avventurose”, è l’abitudine a farci sentire al sicuro. È bello viaggiare, ma è confortante tornare a casa dopo.

Nel marketing è un comportamento desiderabile. Tutte le grandi aziende sanno che creare l’abitudine nel consumatore all’utilizzo del proprio prodotto è la strategia vincente.

Un esempio?
L’osservatorio di Findomestic ha rilevato che oltre l’80% degli italiani quando compra un’auto nuova tende ad acquistare la stessa marca di quella dismessa.

Su questo principio si basa l’attività di blogging. Se il sito dell’azienda offre una risposta certa e di valore al proprio utente, questo sarà portato a cercare nello stesso blog una risposta anche al prossimo dubbio. E nello store un prodotto che ne soddisfi l’esigenza.

Le persone amano la consuetudine, perché le rassicura.

Non sei d’accordo?
Allora dimmi che strada fai ogni mattina per andare al lavoro o la sera per tornare a casa e se la cambi ogni giorno.
Pensa a quanti ristoranti ti vengono in mente se ti dico pesce sicuramente fresco e ben cucinato.
Sono certo che hai le tue preferenze – pardon, abitudini – ben chiare in mente anche se non ci rifletti.

L’abitudine rassicura, ma troppo diventa una gabbia dorata.

Basti pensare al processo del nostro cervello detto “generalizzazione”.
Per apprendere le cose e velocizzare l’esecuzione di molte funzioni del nostro corpo – come camminare – o rendere naturale lo svolgimento di alcune mansioni, il nostro cervello generalizza concetti, azioni e processi.

Ad esempio se ti invitassi ora a pensare ad un tuo amico che è SEMPRE in ritardo, probabilmente lo faresti con facilità. Tuttavia dubito che questa persona – poverino/a – nella sua vita sia DAVVERO SEMPRE in ritardo.

Tuttavia generalizzando, esasperando un po’ il concetto, ti avrò aiutato a pensare subito a questa persona.

Se ti avessi scritto “pensa ad un amico che spesso ritarda”, probabilmente avresti dovuto scegliere tra più persone e valutare quale meritasse il titolo di campione.

Tuttavia generalizzare troppo, o vivere eccessivamente di abitudini e automatismi, rischia di appiattire le nostre capacità analitiche e svilire le valutazioni.

Ci accerchiamo di abitudini per sentirci sicuri, ma dobbiamo ricordarci ogni tanto di mettere fuori il naso per scoprire il mondo e cogliere le opportunità.

Siamo animali pigri. trovata la strada più semplice/sicura per soddisfare un nostro bisogno, tendiamo a ripeterla per fare meno sforzo possibile la volta dopo.

Cosa accade nel mondo del business?

E il nostro cliente?
Come questo processo può andare a nostro vantaggio?

In effetti dovremmo riuscire a creare nel nostro cliente l’abitudine a “consumarci” regolarmente, tanto da spingerlo a non cercare alternative, assopire il suo desiderio di sperimentare e sentirsi sempre sicuro nel preferirci.

Si può fare? Certo che si!
Richiede:

  • Coerenza comunicativa (tone of voice, stile, target chiari e condivisi)
  • Identificare il sistema di valori che si vuole rappresentare (ad es. un negozio di fiori potrebbe rappresentare l’amore per l’ambiente o il romanticismo)
  • Standard qualitativi costanti (ogni giorno il mio servizio è pari o migliore al giorno precedente)
  • Routine di servizio (procedure, personale qualificato, modulistica, Problem solving)
  • Customer care funzionante, anche se mono canale (ad esempio assistenza telefonica, o chat sul web site)
  • Ripetitività del messaggio pubblicitario (Coca cola è la bibita n.1 al mondo, ma non smette di fare pubblicità, mai)

Se riesci a entrare col tuo prodotto o col tuo servizio, nella comfort zone del tuo cliente, diventerai per lui un’abitudine. La tua assenza accidentale causerà dolore e disagio nella sua vita.
Avrai un cliente fedele, un ambassador e un volano pubblicitario vivo ed entusiasta di condividerti e raccontarti alle altre persone presenti nella sua cerchia di relazioni.

Arriviamo al dunque.

Come faccio a diventare un’abitudine per il mio cliente?

Due Passaggi. Semplici

  1. Analizza le voci qui sopra e chiediti se ci stai dentro o devi sistemare qualche aspetto
  2. in realtà questo è il primo punto. Ma se non lo hai ancora fatto, identifica il tuo cliente target o quello che noi markettari definiamo in linguaggio tecnico BUYER PERSONA.

Se riesci a farlo sei a cavallo.
Se non sai come fare… noi qua che ci stiamo a fare?

Nazareno Brancatello

Sono uno dei BBrothers.
La mia giornata si (s)compone tra letture, strategie digitali, test, scrittura, social media e slide.
Sono un sognatore con i piedi per terra. Mi impegno per essere un punto di riferimento credibile per il mio staff e i miei clienti.
Mi occupo principalmente di copywriting e di tutte le attività editoriali del team.
Imparo ogni giorno qualcosa di nuovo sul marketing digitale che metto a disposizione dei miei clienti.