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Fenomeno TikTok: Passatempo o Strategia di marketing?

Il fenomeno TikTok è più di un passatempo disinteressato e può diventare uno strumento prezioso da inserire all’interno di una strategia di marketing aziendale. Vuoi saper come? Qui di seguito alcuni consigli utili per comprendere il nuovo media.

“Make every second count”. Dai importanza ad ogni secondo, è il leitmotiv che accompagna questo nuovo social media che, dopo aver conquistato la generazione z e la generazione alpha, sta acquisendo sempre più utenti anche dalle fasce più adulte dei millenials. 

Chi di noi non ha almeno una volta provato a “fare un tiktok” o non è rimasto contagiato dalla bizzarria dei video di amici, intenti ad eseguire una performance davanti alla telecamera dello smartphone?

Come è nato TikTok? 

Il social è stato lanciato nel 2016 dalla società cinese BityeDance, con il nome di Douyin.

La nascita vera e propria di TikTok come lo conosciamo attualmente è avvenuta, però, nel 2018, dopo che ByteDance ha unito questa piattaforma a Musicaly. È proprio questa provvidenziale fusione l’origine del suo successo, dato che Musicaly aveva già una community su scala globale e un Know-how già ben strutturato. 

Ciò ha permesso di far leva non solo su una community già sviluppata, ma anche su una profonda conoscenza del target e del mercato di riferimento. A differenza di altri social, TikTok non è partito da zero nella creazione del suo network, come invece ha dovuto fare Facebook.

Punti di forza di TikTok. 

Il fenomeno TikTok basa la sua strategia proprio sulla creazione di video brevi e sulla creatività dell’utente, che condivide momenti di vita quotidiana al ritmo di musica, e sulla costruzione di comunità virtuali che condividono passioni.

L’utilizzo del visual storytelling, che è uno dei trend in crescita in questo 2020, permette di differenziarsi e creare una connessione emotiva con i follower. 

Immediatezza, accessibilità e funzioni intuitive sono caratteristiche vincenti dell’app. 

Quale è il target di TikTok? 

Attualmente TikTok è visto come un social network giovane, caratterizzato dalla presenza dominante della Generazione Z (il 41% degli utenti della piattaforma è nell’età compresa tra i 16 e i 24 anni). Tuttavia il bacino di utenza con specifici interessi, si sta ampliando sempre di più. 

L’elemento che accomuna generazioni diverse è il fatto che TikTok rappresenta lo specchio ideale di una società che si sente creativa e fuori dagli schemi e che sente il desiderio di esprimere velocemente e online il proprio stato d’animo. 

I motivi di successo di TikTok.

Il successo è sempre il risultato della combinazione di più ingredienti. Vediamone alcuni:

Creatività del contenuto rivolta alla Gen Z

La creazione di contenuto da parte degli utenti su TikTok è un fattore differenziante rispetto al vicino Instagram. 

A differenza di quest’ultimo, TikTok possiede infatti una gamma più ampia di filtri ed effetti da applicare alle clip, oltre che ad un video-editor tanto intuibile quanto efficace. La combinazione di questi aspetti porta a possibilità creative potenzialmente infinite ed è un polo di attrazione per gli utenti.

Diventare content creators, con uno smartphone in mano, non è stato mai così semplice!

Relazioni e comunità virtuali

I tik toker sono incoraggiati a relazionarsi gli uni con gli altri attraverso video risposta, sfide o duetti. Ora più che mai, questa è una componente essenziale. Il social permette di costruire relazioni divertenti a “distanza”. 

Inoltre i video possono essere condivisi sulle altre piattaforme. 

Diverse le comunità virtuali nate sul social. Basta inserire l’hashtag giusto e il gioco è fatto. Musica, sport, cibo, make-up e prodotti preferiti, non c’è limite ai tiktok, non ci sono limiti per i tik tokers. 

Ed esattamente come successo in altri social, chiunque può ambire a diventare una star con milioni di follower.

User Experience immediata e AI-driven

TikTok cura la sua user experience distinguendosi così dalla concorrenza: una volta aperta l’app, e senza neanche il bisogno di registrarsi, l’utente si ritrova subito nel feed e visualizza la prima di infinite clip create dagli utenti.  

L’esposizione immediata al contenuto permette di entrare nel vivo della piattaforma, aumentando l’interessa e la partecipazione dell’utenza. È come arrivare ad una festa e ritrovarsi catapultati in pista da ballo senza neanche conoscere il festeggiato. 

A questa componente è direttamente collegata l’AI. I dati raccolti vengono inseriti in algoritmi di apprendimento automatico, che perfezionano la qualità del feed e migliorano l’esperienza, incoraggiando un maggiore coinvolgimento e generando più dati da reintegrare negli algoritmi. Si sviluppa in tal modo un ciclo di vita dei contenuti che porta ad un costante miglioramento della user experience. In altre parole, come in altre piattaforme, l’algoritmo si nutre delle preferenze dell’utente per mostrargli contenuti graditi che lo indurranno a rimanere per più tempo a “swipappare” tra le clip.

Moneta virtuale: la ricopensa che fa gola

TikTok offre acquisti di monete in app (coins) che gli utenti possono ottenere e devolvere ai creators. I prezzi negli USA partono da 1,39$ per 100 coins, fino ad arrivare a 139$ per 10.000.

Questa rappresenta una delle modalità con cui i giovanissimi possono guadagnare attraverso la propria attività online. Dopo aver acquistato le monete virtuali possono comprare delle emoj personalizzate, da inviare al proprio muser preferito – termine che indica chi si esibisce su TikTok –  in occasione di una diretta in live streaming.

Al muser destinatario del dono arriva il 50% delle monete effettivamente acquistate dagli utenti, la parte restante viene suddivisa tra la piattaforma e Apple Store.

Perché la tua azienda dovrebbe aggiungerlo alla strategia di marketing?

Non pensare che TikTok sia solo un social dove i ragazzini sprecano tempo, commetteresti lo stesso errore che forse hai fatto dieci anni fa con Facebook o qualche anno dopo con Instagram. Forse ai tempi di Musicaly era legittimo pensarlo, ma oggi TikTok ha ampiamente superato l’esame di fenomeno temporaneo, diventando con forza un’abitudine radicata. Le sue potenzialità sono in crescita. 

 Molte aziende ne hanno già colto la sfida, integrandolo nella loro strategia di social media marketing. 

Nike, Fenty Beauty, Apple Music, Bayern Monaco, Washington Post, per citarne alcune, producono regolarmente tik tok. 

Ciò che spinge all’utilizzo è il fatto di raggiungere il target attraverso la creatività dello storytelling con tassi di interazione veramente elevati. Cosa c’è di più efficace che presidiare i luoghi in cui il target trascorre più tempo? 

Cosa è necessario fare per implementare una strategia di TikTok Marketing?

Aprire un canale e ottimizzarlo 

L’apertura di un canale può sembrare una cosa banale, a patto che si completino tutti gli step richiesti.

Bisogna curare e ottimizzare ogni aspetto del profilo, quali:

  • Nome profilo (deve essere uguale a quello utilizzato negli altri social, quantomeno per le aziende);
  • Biografia (La descrizione deve essere strettamente legata al brand. Ciò che scegli di condividere in pochi caratteri deve essere rappresentativo della tua storia, della tua offerta e dei tuoi valori e deve essere in grado di spiegare agli utenti di cosa ti occupi. Puoi anche decidere di inserire il tuo hashtag all’interno della descrizione);  
  • Immagine del profilo;
  • Link che rimandano agli social dell’azienda;

Crea contenuti attraenti e di valore

Su TikTok è indispensabile creare video originali e in linea con la comunicazione aziendale.

Utilizza un approccio diretto e semplice per connetterti con i tuoi fan. Le parole chiave devono essere “intrattenimento” e “originalità”. Evita contenuti ingessati e tradizionali che risulteranno quasi certamente noiosi. Piuttosto dai sfogo alla creatività e cerca la sintonia giusta con il target.  

Prima di pensare al contenuto del video o allo stile è necessario definire una visione di insieme sul messaggio che vuoi veicolare e sugli argomenti che vuoi trattare. Alcune aziende scelgono di puntare sul prodotto, altre sulle esigenze della community o sulla curiosità.

Hashtag Challenge

TikTok dà molta importanza agli hashtag, dato che li utilizza per categorizzare i contenuti postati. Infatti la sezione Scopri della piattaforma riporta tutti i contenuti sotto gli hashtag di tendenza. Posizionarsi tra questi hashtag permette di essere raggiunti da un numero cospicuo di utenti.

Sempre sulla base degli hashtag è possibile lanciare delle challenge. In tal caso, tra i vantaggi, si aggiunge anche la possibilità di generare maggior engagement e awareness, oltre che di generare word-of-mouth con la possibilità di far diventare il proprio contenuto virale. 

Influencer Marketing

Anche su TikTok, come sugli altri social, le campagne di influencer marketing possono risultare efficaci.

Si può dire che nel caso specifico del social cinese è possibile far leva sia su una reach organica rilevante, ma anche sul ruolo che ricoprono gli hashtag nella diffusione delle clip.

Ovviamente, al fine di rendere una campagna del genere funzionale, è importante una chiara definizione degli obiettivi, del target e degli influencer.

Non pensare che TikTok sia solo un social dove i ragazzini sprecano tempo, commetteresti lo stesso errore che forse hai fatto dieci anni fa con Facebook o qualche anno dopo con Instagram. Forse ai tempi di Musicaly era legittimo pensarlo, ma oggi TikTok ha ampiamente superato l’esame di fenomeno temporaneo, diventando con forza un’abitudine radicata. Le sue potenzialità sono in crescita. 

 Molte aziende ne hanno già colto la sfida, integrandolo nella loro strategia di social media marketing. 

Nike, Fenty Beauty, Apple Music, Bayern Monaco, Washington Post, per citarne alcune, producono regolarmente tik tok. 

Ciò che spinge all’utilizzo è il fatto di raggiungere il target attraverso la creatività dello storytelling con tassi di interazione veramente elevati. Cosa c’è di più efficace che presidiare i luoghi in cui il target trascorre più tempo? 

Anche su TikTok si può fare Adv

Vista la crescita repentina della piattaforma, potrebbe essere una mossa intelligente investire risorse su questo social, prima di un aumento della domanda e dei costi. 

TikTok Ads ha lanciato la propria piattaforma di advertising attraverso la quale è possibile sviluppare una campagna scegliendo target, placement, timing e molto altro (analogamente a Facebook Business Manager). 

Lanciare una campagna oggi è senza dubbio vantaggioso. Vuol dire essere first-mover, o quasi,  con costi ridotti in virtù della bassa competitività tra inserzionisti. Le aziende presenti sul social sono ancora relativamente poche.

Tik Tok è entrato da relativamente poco in vari mercati (come quello italiano), ma allo stesso tempo presenta già una vasta community internazionale con prospettive di crescita molto interessanti. Inoltre è un canale ancora poco saturo, rispetto a Facebook e Instagram. 

Se anche tu vuoi sperimentare le potenzialità di questo nuovo canale social e costruire una strategia in grado di trarre il massimo profitto da Tik Tok marketing, prenota una consulenza e parlaci delle tue idee. 

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  • “Influencer Marketing, cos’è e come funziona”: leggi qui

Antonella Leone

Ciao sono Antonella, e sono un’ eclettica sognatrice.
Alcuni mi definiscono un’eterna indecisa, io invece amo dipingermi come un’anima multipotenziale.
Scrivo da quando ho imparato a mettere insieme le parole. La scrittura mi ha fatto scoprire mondi paralleli dove mi perdo ogniqualvolta ho bisogno di dare pennellate di colore alla mia vita. Sono entrata per caso nel mondo digital e da allora non ne sono più uscita. Il mio motto? Non smettere mai di imparare!


Redazione giornale - Piano editoriale

Il piano editoriale: lo strumento fondamentale per chi scrive e pubblica contenuti web.

Il piano editoriale è la bussola del professionista che si occupa della redazione e pubblicazione di contenuti web per la propria azienda e/o per conto di clienti. È la stella polare che orienta il content marketing strategico in questo mare tempestoso che è il Web. 

Lo avrai sentito nominare tante volte ma non sei riuscito a metterlo a fuoco correttamente?

Il piano editoriale è davvero un punto di riferimento per gli addetti ai lavori ma è tutto tranne che un concetto astratto. Cos’è e come si sviluppa un piano di contenuti? 

Caro imprenditore sei pronto ad imparare anche oggi una cosa nuova?

Noi siamo pronti ad impararla insieme a te. 

Let’s start!

Cos’è un piano editoriale?

Prenderò in prestito la definizione che ne ha fatto Il Post.

<< Documento fondamentale di ogni casa editrice: quello dove si costruisce e ufficializza ogni anno la programmazione contenutistica ed economica di un editore. Attraverso il piano editoriale si stabiliscono i libri che usciranno nell’anno successivo e, insieme, si fa una previsione quanto più accurata possibile su quanto venderanno. >>.

Il piano editoriale regola sia la programmazione dei contenuti che la previsione degli introiti economici. 

Oggi, traslando questo stesso concetto nel mondo digital, possiamo considerare il piano editoriale come: 

<< […] un documento – esplicitato o meno – di pianificazione di contenuti nell’ambito di una qualsiasi attività di produzione di contenuti. >>

Di fatto, il piano editoriale orienta la produzione e la pubblicazione di contenuti conferendo coerenza, pertinenza e costanza. È un insieme di azioni strategiche messe in atto per raggiungere un pubblico e trasformare la propria presenza online in un potente strumento di marketing.

Ma che differenza c’è tra il piano editoriale e il calendario editoriale?

Piano editoriale VS Calendario editoriale.

Il piano editoriale possiamo immaginarlo come un “contenitore” di spunti, idee e argomenti, suddivisi per macro aree e categorie. In gergo markettaro, topic.

Si individuano così argomenti relativamente ai quali verrano pubblicati un preciso numero di post durante il periodo editoriale di riferimento, sia un anno o un trimestre.

I topic e i contenuti correlati si svilupperanno nel cosiddetto calendario editoriale, un documento che scandisce la pubblicazione su schema cronologico e cross-canale. Concettualmente sovrapposto al già citato piano editoriale, si tratta di due strumenti differenti ma assolutamente complementari, operando all’unisono verso il più alto obiettivo di dare pertinenza e coerenza alla content strategy. 

Piccola postilla: In che senso cross-canale? Il calendario editoriale può essere un unico documento in cui vengono inseriti i giorni di pubblicazione dei contenuti di tutti i canali web sui cui è presente l’azienda: articolo di blog, post di Facebook, post di Instagram, articolo di Linkedin, Newsletter… e chi più ne ha più ne metta! In questo modo tutti i membri del Team saranno sempre aggiornati e coordinati su tutto. 

Quali sono gli elementi di un Piano/Calendario editoriale?

Un piano editoriale consta di vari elementi che ne definiscono una maggiore o minore completezza: 

  • il target. La domanda da porsi è sempre la stessa: chi vogliamo raggiungere? Una risposta molto dettagliata definirà non solo il target di riferimento ma anche e soprattutto il tone of voice di ogni produzione multimediale, siano testi, foto o video. 
  • gli obiettivi. Quali obiettivi si pone la strategia espressa attraverso il planning? vendere, informare, aumentare il traffico al sito web, acquisire lead, fidelizzare.
  • la piattaforma utilizzata. Un piano editoriale può essere multi-canale, quindi può riguardare la pubblicazione di contenuti su più piattaforme. È indispensabile indicare le piattaforme che ospiteranno i diversi contenuti. 
  • i contenuti da pubblicare. Immancabili: elementi visivi (foto/video), copy (testi, approfondimenti, slogan o claim delle campagne), eventuali link (meglio se ridotti con un tools di link shortener). 
  • il timing. Stabilire giorni e orari migliori per la pubblicazione può migliorare le performance generali, oltre che accrescere il coinvolgimento. 
  • le interazioni. È utile stabilire che tipo di interazioni ci si aspetta per ogni contenuto e per ogni piattaforma. Poi, una volta effettuata la pubblicazione, riportare i risultati di interazione da parte del pubblico. 
  • le fonti. Quando si scrive relativamente a news, statistiche, festività, è opportuno stabilire le fonti attendibili e verificare sempre la credibilità e la correttezza delle informazioni.

Consiglio: potrebbe essere utile effettuare anche un’analisi della concorrenza, per vedere come si comporta il settore in cui si opera. Uno sforzo aggiuntivo che potrebbe fare la differenza: analizzare i competitor non significa copiarli, ma anticiparli!

Quali strumenti usare per realizzare un Piano/Calendario editoriale?

Non ci crederai, ma anche un semplice foglio di lavoro Excel può risultate efficace allo scopo. 

Non dovranno mancare: 

  • una colonna a sinistra con il calendario giornaliero (meglio con la data che mostra anche il giorno della settimana) 
  • una colonna dedicata alle “Ricorrenze”, ovvero quelle festività che non vogliamo assolutamente dimenticare

Infine, per ciascuna piattaforma di pubblicazione, ci sarà una colonna dedicata a: 

  • Argomento
  • Copy
  • Immagine
  • Link
  • Obiettivo
  • Note

Una volta creato un piano/calendario editoriale con Excel, sarebbe utile e consigliabile condividerlo in cloud con il resto del team – Google Drive è uno strumento universale, gratuito ed efficace – in modo che ognuno possa contribuire alla stesura e all’ottimizzazione del piano strategico. 

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Silvia Li Vecchi

Ciao, sono Silvia Li Vecchi.
Marketing Addicted: mi piace il Marketing in ogni sua accezione.
Parlare, comunicare e instaurare relazioni: il network è alla base di tutto. Credo nell’educazione al Bello e che le Creatività nutra l’anima.
Danzo da quando cammino e Cucino per divertirmi (e perché mi piace mangiare!).
Enjoy.